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Tutto su mia madre di Pedro Almodóvar (Spa/Fra, 1999)
Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde

Oltre che di viaggi, sono appassionata di letteratura. Sono una lettrice onnivora e riesco a passare dal saggio letterario o socio-economico al romanzo con passione, e senza troppi sforzi. Di narrativa mi piace leggere soprattutto romanzi, dagli scrittori britannici come Charles Dickens (di cui c'è il Charles Dickens Museum a Londra), Oscar Wilde e Joseph Conrad (ho amato molto La follia di Almayer) o spagnoli come Benito Pérez Galdós alla narrativa contemporanea, di cui prediligo scrittori come Paul Auster, Ian Mc Ewan e Nadine Gordimer. Per quanto riguarda gli italiani, mi piace molto Silvia Avallone. Mi tengo informata anche tramite i giornali: leggo un quotidiano al giorno, ed apprezzo la rubrica Italians e gli articoli di Beppe Severgnini.

 

Amo il cinema, in particolare vedo spesso film dei miei registi preferiti Woody Allen, Pedro Almodóvar, Alejandro Amenábar e Quentin Tarantino.

 

Mi piace molto andare per musei, sia per visitare mostre d'arte che per vivere a pieno questi spazi comunitari artistici. Prediligo l'arte contemporanea, in particolare amo Gustav Klimt, artista e pittore esponente dell'Art Nouveau (dedicata a lui anche una app con sito internet, chiamata iKlimt) e gli impressionisti (soprattutto Claude Monet e Paul Gauguin).

Non poteva che esserci Il ritratto di Dorian Gray come romanzo preferito. Un libro che non mi stanco mai di leggere, reinterpretare ed amare, scegliendo di focalizzarmi su un personaggio o un tema diverso, ogni volta che lo rileggo.

 

Oscar Wilde, uno scrittore con uno stile altamente espressivo che rende a pieno le sfumature dei vari personaggi, primi fra tutti il dandy visionario Lord Henry Wotton ed il volubile e diabolico Dorian.

Lo considero il mio film di Almodóvar. Tutto su mia madre è un film emozionante e viscerale come l'amore di una madre, ha una trama coinvolgente e struggente, Pedro Almodóvar usa sapientemente le dicotomie (come uomo/donna, Madrid/Barcellona etc.) per comunicare la sofferenza profonda, la consapevolezza del lutto e la rinascita di una donna, dopo la morte del figlio.

 

Eccezionale interpretazione di Cecilia Roth e la sorprendente scoperta di una giovane Penelope Cruz.

Il telefilm americano Lost è strutturato in sei stagioni, inizia con un aereo di linea (Oceanic Airlines) in volo da Sydney a Los Angeles che si schianta su un'isola apparentemente deserta. Ma nulla è come sembra.

 

Combinazione perfetta tra telefilm d'avventura e giallo, con dosi ben misurate di citazioni filosofiche e letterarie. Con un uso sapiente della suspance e di flash-back e flash-forward, Lost è una serie tv complessa, che può lasciare perplessi o trascinare in un mondo parallelo, di enigmi e misteri, che restano senza risposta... fino all'episodio sucessivo.
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These streets di Paolo Nutini (2006)
serie televisiva Lost (Usa, 2004-2010)

Qualcosa su di me

Paolo Nutini, cantautore scozzese di origini italiane, con la sua voce roca e profonda mi emoziona e mi sorprende ad ogni ascolto. Dal vivo, poi, le sue esibizioni rendono ancora meglio alle varie sfumature vocali di Nutini, soprattutto se accompagnate da una piccola orchestra di fiati.

 

Sarebbe stato impossibile scegliere una sola canzone, quindi includo l'intero primo album, These streets, che raccoglie ballate come Last request e Alloway Grove, il romantic rock di Jenny don't be hasty e il pop "ballerino" di New shoes. Ovviamente nella mia playlist personale non manca nemmeno Sunny Side Up, secondo album (stupenda Pencil full of lead, con un video esilarante in cartoon-motion) e il terzo, Caustic love, uscito ad aprile 2014.

Per farmi conoscere meglio, ho deciso di presentarmi attraverso un libro, un film, una serie televisiva ed un album musicale che considero alcuni degli elementi fondamentali della mia vita, ognuno per la sua categoria.

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